L’evento, a carattere multidisciplinare, è incentrato sulle malattie autoinfiammmatorie e sul ruolo di mediazione dell’Interleuchina 1 (IL-1), in un ampio spettro di patologie caratterizzate da infiammazione ricorrente o cronica. Il blocco dell’attività di IL-1 nelle sindromi autoinfiammatorie risulta in una riduzione rapida e sostenuta della gravità della patologia. Le malattie autoinfiammatorie sono un gruppo di malattie rare caratterizzate da complessità ed elevato impatto sociale, che colpiscono principalmente persone giovani o molto giovani, nel pieno delle loro attività lavorative e relazionali. Queste patologie, che spesso hanno un coinvolgimento multisistemico, possono presentarsi in maniera aspecifica e caratterizzarsi per una certa sovrapposizione sintomatologica con conseguente ritardo diagnostico.
Tale ritardo si traduce nella impossibilità di intervenire precocemente da un punto di vista terapeutico così da ridurre al minimo l’impatto della malattia. Molti sforzi sono stati compiuti negli ultimi anni per comprendere al meglio la patogenesi di queste condizioni portando spesso a grandi cambiamenti anche nell’approccio terapeutico e spingendosi verso una continua collaborazione multidisciplinare. In questo contesto in continua evoluzione, oltre a persistere nell’obiettivo della multidisciplinarietà ricopre un ruolo sempre maggiore la cosiddetta “transizione”, ovvero il processo di gestione del passaggio del paziente dal contesto pediatrico a quello adulto.
Lo scopo di questo corso è quello di fornire gli strumenti necessari per inquadrare una malattia rara autoinfiammatoria, un’opportunità di confronto fra esperti nazionali delle diverse patologie anche in ambito pediatrico oltre che un aggiornamento scientifico relativamente a patologie quali ad esempio malattia di Still e sindrome Behçet.