L’Andrologia, disciplina “trasversale” che riunisce competenze di estrazione urologica, psico/sessuologica, endocrinologica, ha conosciuto negli ultimi anni una stagione di cambiamenti profondi e continui. Da specialista “di nicchia” l’andrologo è diventato sempre più figura di riferimento per una vasta gamma di problemi di salute del maschio: disfunzioni sessuali, infertilità di coppia, sequele di interventi per ca prostatico, dolori pelvici cronici, disforia di genere ecc. Parallelamente si è assistito ad una diffusione della “cultura andrologica” anche a medici non andrologi, che spesso gestiscono essi stessi in prima linea molti pazienti, cosicchè l’andrologo è diventato in molti casi la figura di riferimento per i casi più difficili.
Anche dal punto di vista scientifico, farmacologico e tecnologico l’evoluzione è stata importante, con la comparsa di nuove strategie terapeutiche, nuovi farmaci e soprattutto una vasta gamma di nutraceutici che hanno dimostrato in molti casi un ruolo fondamentale nell’iter terapeutico delle patologie andrologiche.
Il tutto in un panorama socio-culturale che è stato investito dalla tempesta della pandemia, con ripercussioni importanti sia a livello biologico sia a livello psicologico e sociologico sulla sfera sessuale e riproduttiva.
Il Convegno annuale della Sezione Lombardo Piemontese Valdostana della Società Italiana di Andrologia ci offre l’occasione di ripensare a come si sono evolute le modalità di gestione del paziente andrologico in relazione alle variazioni di scenari degli ultimi anni. Il programma è stato strutturato in forma di domande/risposte affidando agli esperti della nostra macro-area il compito di fornire un aggiornamento mirato e scientificamente rigoroso su tutte le aree di interesse dell’Andrologia, a vantaggio non solo dei colleghi andrologi, ma anche di un vasto gruppo di figure professionali che spaziano dall’infermiere allo psicosessuologo, dall’endocrinologo al ginecologo, dall’urologo al medico di medicina generale.