Nel nostro Paese, nell’ultimo decennio, il trend della immigrazione è cresciuto ed è tuttora in crescita (8,3% della popolazione residente), con alta differenziazione di etnie: Rumeni 22,9%, seguita dalla popolazione Albanese 9,3%, Marocchina 8,7% e Cinese 5,4%. Le problematiche che presentano le varie popolazioni sono complesse e connesse alla diversità di modelli culturali, anche e soprattutto relativamente ai concetti di salute, malattia, maternità etc. molto diversi tra loro e, in molti casi, lontani da quelli presenti nella nostra cultura.
Per quanto riguarda il diabete, alcune di queste etnie presentano una prevalenza della patologia anche raddoppiata rispetto alla popolazione italiana.
Affinché il paziente diabetico straniero, soprattutto come persona, sia al “centro” del percorso terapeutico ed educazionale, vanno sempre più considerate le differenze culturali, di stile di vita, religiose ed economiche che lo rappresentano.
Giornalmente negli ambulatori di diabetologia vengono visitate persone delle più disparate origini etniche, senza che si faccia differenza di cultura, tradizioni e religione. Queste differenze etniche determinano differenze sostanziali riguardo alla scelta dei farmaci ed alla risposta agli stessi, al tipo di alimentazione ed alla variabilità glicemica determinata dai differenti alimenti durante la gravidanza o durante alcune situazioni particolari quali il Ramadan, stile di vita differenti con maggiore o minore propensione all’attività motoria.
Considerato che la diversità culturale va pensata come risorsa positiva per i complessi processi di crescita della società e delle persone, sarebbe utile promuovere una “educazione alla interculturalità” che potrebbe delinearsi come una specie di promozione verso i difficili processi di crescita della società e delle persone, passando attraverso l’accettazione ed il rispetto del “diverso” e transitando prima di tutto verso il riconoscimento della sua identità culturale nella ricerca continuativa di dialogo, comprensione, collaborazione in una prospettiva di reciproco arricchimento.